Un campione tra campo e cavilli legali…

Torino è in subbuglio! Kenan Yildiz, il nostro astuto prestigiatore del campo, ha deciso di rubare la scena come Houdini faceva con le chiavi delle manette. Dopo aver scontato una squalifica che manco il fratello furibondo di una giuria di MasterChef, è tornato a disseminare assist come confetti a un matrimonio napoletano. Due passaggi che hanno equivalso a due baci della Befana per l’Udinese, mantenendo viva la fiammella della Champions.

E mentre Yildiz danza sul campo come un mix tra Fred Astaire e Gattuso, il povero Igor Tudor lo osserva con un fazzoletto in mano, tra una lacrima di commozione e una di sudore. Dopotutto, questo ragazzaccio di vent’anni è il pilastro della Juventus, la nota solista in una sinfonia di gambe nervose. Nonostante il peso del numero 10 sulle spalle, e un agente ombra degno di un thriller hollywoodiano, il nostro turco non smette di sorridere, manco fosse Lino Banfi alla sua prima retrospettiva.

Nel bel mezzo di una valle di lacrime calcistiche e budget economici, Yildiz è il giovane che cerca di tenere a galla la Vecchia Signora, proprio come un pinguino equilibrista in un circo di pappagalli. La faccenda con l’ex agente pende ancora come la spada di Damocle, ma Kenan, con la serenità di un monaco in uno stadio di ultras, si dedica al campo, lasciando che mamma e papà rincorrano Mendes & Co. Ah, giovani d’oggi!