La punizione epica del giovane turco…
Nella Savana del calcio, tra ruggiti e folli corse, il povero leoncino Kenan Yildiz si becca un cartellino rosso che potrebbe competere per l’Oscar del miglior dramma! Scherzi a parte, quando l’arbitro Perenzoni viene richiamato dal Var, Kenan sembra aver appena visto un fantasma con la smorfia di chi ha calciatori delle letterine di Natale. Una gomitata che sfugge agli umani, ma non all’occhio bionico del Var! Il nostro eroe, tra lo sconcerto generale, sa di dover saltare le prossime puntate della telenovela chiamata Juventus, e fra Bologna e Lazio, le cose non si mettono bene.
Nel grande show dell’Allianz Stadium, Yildiz si batte il petto come un penitente medievale. Poche lacrime, ma gesti di scusa talmente eloquenti da tenere il pubblico col fiato sospeso – altro che telenovela! I compagni di squadra, nel profondo della caverna dello Stadium, lo perdonano subito. Dopotutto, in campo incassa colpi peggio di un sacco da boxe e questa volta è solo un piccolo scivolone sul ring.
Anche l’imperatore Tudor concede il suo perdono: “Il giovane è già un dio del pallone, ma stavolta ha giocato come se fosse un po’ fuori di sé. Non voleva apparire all’intervallo, poco ci mancava che si nascondesse sotto la panchina!” Tra una risata e una pacca sulla spalla, la lezione è servita: ora tocca al piccolo Yildiz ruggire di nuovo, perché il calcio è vita e, ahimè, anche un palcoscenico per gli errori teatrali!