Ricordi indimenticabili e compagni stellari…

Beniamino Vignola non è stato solo un eroe di una notte, ma una vera icona nel firmamento juventino. La sua storia è scolpita in un ricordo eterno, come un tatuaggio fatto con un pennello da imbianchino! Era il 16 maggio 1984 quando a Basilea aprì le marcature contro il Porto, portando la Juventus a vincere con un 2-1 grazie anche a Zibi Boniek. Ai tempi, Vignola era uno dei tanti fuoriclasse, una mezzala con talenti da giocoliere e qualche gol meno del solito. Il suo palmarès brilla più delle maniglie lucidate a festa: Coppa delle Coppe, scudetto, Coppa dei Campioni e Supercoppa Europea. In più, un’avventura olimpica a Los Angeles, con un quarto posto che brucia ancora come una pizza dimenticata nel forno.

“Giocare da titolare in una Juventus simile era un privilegio da raccontare ai nipoti”, dice Vignola con un sorriso. “Nello spogliatoio c’erano Platini e Boniek, un duo stellare da far arrossire persino una squadra di divinità greche. Ricordo ancora la semifinale contro il Manchester United, una battaglia che sembrava più una partita di scacchi con mosse da cartone animato! La Coppa delle Coppe passò una notte speciale insieme a me e Tacconi nella nostra camera. Un dolce ricordo, come una scatola di cioccolatini dimenticata nel fondo del cassetto, ma un sapore che resta per tutta la vita.”