Squalifiche, plusvalenze e misteri fumettistici…

Dopo una lunga pausa da divano e popcorn, l’illustre Fabio Paratici è pronto a tornare sul campo, con una squalifica scontata che lo vede finalmente libero di ‘fare calcio’ e non solo di meditarci su come un filosofo in panchina. L’uomo delle plusvalenze torna, accompagnato dal solito quesito esistenziale: “Ma queste plusvalenze, sono come le biciclette? Si possono fare, ma con cautela, altrimenti fioccano i cartellini rossi?” Insomma, Paratici ha pagato, probabile che abbia perso un po’ il conto, al contrario di altri colleghi rimasti tranquillamente nell’ombra.

E mentre Paratici sgranocchia l’euforia della libertà come se fosse popcorn nel terzo tempo di una finale mozzafiato, la giostra delle responsabilità gira allegramente. La premiata ditta Agnelli, Cherubini e Arrivabene ha seguito il copione drammatico della squalifica senza risparmio di colpi di scena. Ma l’orchestra delle sanzioni ha suonato solo per questo quartetto, niente tornei extra per nessun altro giocatore in questo bizzarro campionato delle plusvalenze.

Forse, il vero goal di Paratici e soci è stato quello di segnare un’autorete tale da smuovere persino la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Perché, come nei migliori fumetti, c’è sempre un villain, ma anche un eroe che torna sulla scena più sbruffone di prima… ed oggi, signori, lo spettacolo riprende, stavolta senza il cartellino rosso pronto a roteare sopra la testa!