Le epiche avventure del capitano juventino…

Locatelli si sveglia ogni mattina con un solo pensiero in testa: “Champions della Juve quanto mi fai sognare!” Come Star Trek che mira a “dove nessun uomo è mai giunto prima”, il nostro intrepido calciatore ci tiene a sottolineare quanto sarebbe devastante come un gelato che si scioglie a mezzogiorno in piena estate romana non raggiungere l’Europa che conta. Ma che importa? Con l’attitudine di un gladiatore, Locatelli è concentrato a gettar giù ogni muro, imbucando passaggi come un postino in ritardo, pur di garantire successi alla Signora bianconera!

Essere capitano, dice, è un po’ come quando all’asilo tocca fare da capogruppo per la prima volta. Bisogna fare il doppio del lavoro! Con quella fascia al braccio, sembra il supereroe che la Juve stava aspettando: Capitano Calcio! E mentre insegue il sogno azzurro come un cane insegue il postino, si arma di perseveranza e chiude il sipario sulle delusioni della Nazionale con uno scrollo di spalle più leggero di una foglia d’autunno.

Ah, ma non è tutto, amici cari! Perché anche un campione ha le pressioni di casa, con la famiglia che è più juventina della Vecchia Signora stessa. Per loro, il fatto che rappresenti la Juve è come assistere a una finale di Sanremo ogni singolo giorno. E quando arriva in quei giorni in cui la tensione svetta come una torre di Pisa calcistica, ricorda che non si tratta solo di calcio, ma di trasmettere ogni passione e grinta, una punizione alla volta. “Ragazzi, l’importante è segnare!”