Un torneo tra adrenalina e scorbutici scenari stile Tarantino…
Eccoci catapultati nel ciclone calcistico della domenica da brivido! Come una marmellata su una fetta di pane biscottato, la Serie A ha spalmato la sua dose di trepidazione in quattro giorni, e per una volta, il cuore non ha retto più di tanto. A quanto pare, dividere il campionato come fosse una torta non valorizza nessuno, se non gli accaniti di cardiopalma! Ogni novanta minuti cambiava il vento della classifica: chi ha detto che non ci piace vivere in un thriller?
Scopriamo che anche senza attori degni dell’Oscar, il calcio riesce a inventarsi trame degne di un Tarantino moment. Con quella palla sul dischetto a San Siro, il tempo si è quasi fermato: Pedro l’ha messa a dormire, e nello stesso momento, Napoli ha acceso il suo vulcano! Rigori dati e poi tolti come spade di Damocle, linciato è stato l’ardore delle tifoserie. E nei successivi dieci minuti, ogni parola è stata vana: si è ballato tra i fumi di un giallo, alla ricerca della parola “fine”.
Il Napoli, ad un passo dall’agognato scudetto, si prepara a ricevere il Cagliari, che ha pescato la ciambella di salvataggio affondando il Venezia. Ma l’impresa non è certo una passeggiata di salute: con la squadra di Conte che sbadiglia tra infortuni e gli scivoloni che Quartier generale ha improvvisato, l’ultima partita potrà finire in un applauso o in una piroetta tragicomica. E se il Napoli ce la farà, sarà il capolavoro stagionale del mago Conte, capace di far risorgere anche un sassolino dal letargo!