Quando il calcio è poesia e Torino è la tela…

Khephren Thuram, il Picasso del centrocampo bianconero, ha messo in mostra il suo talento calcistico su un inusuale palco: le strade di Torino. Mentre i tifosi preparano gli striscioni come una mamma prepara la pasta al sugo ogni domenica, il giovane calciatore apre il suo cuore — e le sue scarpette — al canale YouTube della Serie A. Come un moderno filosofo con il pallone ai piedi, Khephren ha parlato del suo amore per il calcio, che vede come una danza epica tra poeti e guerrieri, ognuno sul proprio campo di battaglia. È un po’ come se il calcio fosse il suo personalissimo festival di Sanremo, dove le canzoni sono sostituite da dribbling e goal mozzafiato.

Intervistato tra un gelato alla crema e il tintinnio delle tazzine di caffè, Thuram ha confessato come la Juve sia un mele cotogne che pende dall’albero di famiglia. Suo padre Lilian, che ancora attende emozionato di vedere Khephren baciare lo stemma bianconero dopo un gol allo scadere, guarda ogni partita come se fosse l’ultimo episodio di una soap opera brasiliana. “La Juve è nel cuore di papà” dice Thuram, con l’energia di un cucciolo di leone appena svegliato. “E io gioco per far battere quel cuore più forte!”.

Il giovane freme intanto per la sfida internazionale con la Francia, pronto a farsi una baguette al prosciutto con i difensori avversari, mentre in campionato sogna duelli alla D’Artagnan con suo fratello Marcus. Ah, la gioia di poter dire “Fratelli sì, ma rivali sul campo!”. Chissà se in futuro Khephren riuscirà a trasformare questi sogni in realtà, dipingendo il suo capolavoro calcistico a strisce bianconere sulla tela verde dei campi di gioco.