L’arte di risorgere con stile…
Immagina di prepararti per una battaglia epica indossando un pigiama color pastello: è così che Juventus ha danzato quest’anno! Sì, signore e signori, la Vecchia Signora è partita con il sapore dolceamaro di un caffè corretto — corretto male, però. La divisa del 2023, a righe fluorescenti che sembra rubata all’armadio di un clown dimenticato, ha deliziato perfino il carnevale veneziano. Ma i bianconeri hanno comunque preso il biglietto per la Champions League dopo un broncio infinito e un balletto imbarazzante contro il Venezia, degno del miglior reality stile ‘La Juve nel Paese delle Meraviglie’.
Tra una sberla incassata e l’arte di rialzarsi come una molla meccanica, la Juventus ha visto il fine della stagione come un befana attesa che porta via tutte le feste. Da fans letterari gridano, ‘Fuori dalle tenebre, ecco la luce!’ merito della zoppicante ma epica carica di Thuram versi la bandierina e paratone di Di Gregorio che sembrano riprese da un film d’azione. Ah, e poi il rigore di Locatelli, il vero colpo di teatro! Lentamente ma con dignità, hanno ballato la mazurka finale sul prato di casa, abbandonando l’aura da casa degli orrori calcistici per abbracciare quella della commedia brillante.
L’immenso Igor Tudor e il suo spirito di sopravvivenza, hanno trasformato un’accozzaglia in un semi-alcazar, e ora si aspetta un nuovo condottiero! Mentre tanti son quelli a suggerire il ritorno del Maestro del Brodo di Gallina, ossia Antonio Conte, il tocco magico qui potrebbe solo significare un altro capitolo d’avventure della nostra favolosa Juventus. Ripartenze scure con riflessi d’argento forte come una Vecchia Signora che si rispetti, con una Champions nel mirino e, amici miei, una nuova pagina comica da scrivere!