Il Profeta racconta il suo pellegrinaggio calcistico…

Hernanes, meglio conosciuto come il ‘Profeta’, si confessa a Radio Serie A come un oracolo calcistico appena sceso dall’Olimpo. Dalle lacrime all’Inter alle risate a quattro ganasce in un ristorante, il nostro eroe ha tracciato un cammino a zigzag dall’Italia al Brasile con la maestria di un pittore ubriaco. Dopo aver vinto uno scudetto e una Coppa Italia con la Juventus, Hernanes ha deciso di mettere radici nel bel Paese con ristoranti da far invidia a Ratatouille e vigneti che fanno sembrare Bacco un dilettante.

Ogni volta che Hernanes parla del suo Brasile natale, sembra descrivere un’epopea calcistica a metà strada tra il Signore degli Anelli e Space Jam. Partito dai campetti di calcio a 5 dove dribblava nemici invisibili come Neo in Matrix, il nostro avventuriero ha scalato le vette del San Paolo. Due scudetti nel taschino e un centro d’allenamento da far invidia alle astronavi di Star Wars, Hernanes ci racconta il passaggio dal futsal al calcio come se parlasse di evoluzione darwiniana.

Concludendo la sua intervista con una riflessione sulla nazionale brasiliana, Hernanes manifesta un’insolita apertura mentale che farebbe impallidire Einstein. Ci rivela che Ancelotti, nonostante non sia un mago brasiliano, potrebbe essere la scelta giusta per la Seleção. Il Profeta, grande saggio del campo e ora anche interprete del dio Bacco col suo vino, lascia l’idea che le profezie nel pallone non sono solo parole: sono realtà fatte di calci e sogni, come il suo viaggio oltreoceano.