Paura del Napoli o delle commesse al supermercato?…

A quanto pare nella galassia calcistica l’arbitro Guida ha deciso di diventare una sorta di supereroe dell’anonimato, rifiutandosi di arbitrare il Napoli. A Radio CRC, Guida ha dichiarato che, insieme al collega Maresca, ha chiesto di rimanere a debita distanza dal Vesuvio. Sembra che fare errori arbitrali e camminare disinvolto per le strade napoletane sia un’impresa degna di Indiana Jones in cerca della sua prossima grande avventura.

Ma cerchiamo di inquadrare la situazione. Guida ha dipinto Napoli come la città dove il calcio non è solo uno sport, è un’epopea epica, né più né meno come le avventure dei cavalieri della tavola rotonda. Qui il pallone è lo strumento di una mistica danza e chi sbaglia i suoi passi, come gli arbitri, rischia di incappare nei “cugini di Gomorra” al supermercato. In un clima così, come non dare ragione a Guida? O forse no?

Proprio mentre il campionato si scalda più di un motore di una vecchia 500 che sale su per i colli, la domanda è la stessa ripetuta come un mantra: se Guida si tiene lontano dai partenopei, dovrebbe farlo anche con i pretendenti allo scudetto come l’Inter? E se gli arbitri iniziano a stilare liste delle squadre da evitare come se fossero nomi da bloccare su WhatsApp, chi dirigerà il delirio settimanale nei campi di Serie A? Forse ci toccherà vedere il ritorno del dodicesimo uomo: l’arbitro fantasma!