Tra sudore, Motta e un Tudor determinato…
Se Giaccherini fosse un cronista medievale, dipingerebbe la corte juventina come un luogo dove i principi sbroccano e i cavalieri si ritrovano a sudare come fontane a luglio. Parlando di Motta, è come se il tecnico avesse tentato di domare un branco di gattini iperattivi, solo che non ha il frustino giusto. La clessidra della pazienza dei giocatori si è svuotata velocemente, con una formazione che cambiava più di un camaleonte alla settimana della moda di Milano!
Poi arriva Tudor, il cavaliere della settimana che spaventa proprio come un cervo nel giorno del ringraziamento! L’azione alla Juventus sembra avere ritrovato lo slancio perduto, proprio come se avessero cambiato carburante alla Batmobile. Tudor non ha ancora un trono dorato, ma ha regalato fiducia come caramelle in un dolcetto o scherzetto. I giocatori, si sa, se percepiscono stima, sono pronti a caricarsi la squadra sulle spalle!
Immaginatevi Danilo e compagni rinati come fenici, pronti a mordere i polpacci di ogni avversario. Giaccherini, nei panni di un cronista con il gobbo, intravede un futuro per la squadra in cui anche la coppa di latta diventa oro nelle mani giuste. Come dire: ci vuole uno che renda semplice l’alchimia, non uno che mischi gli ingredienti a caso!