Intervista a Tuttosport: Corvino e la magia del calciomercato…
Nella sua lunga carriera, il responsabile dell’area tecnica del Lecce ha sfornato più talenti dei pasticceri il giorno di Natale. Quattro salvezze in Serie A non sono solo una statistica, ma una sinfonia calcistica degna dei migliori direttori d’orchestra. Corvino è tornato a Lecce come il figliol prodigo in cerca di redenzione tra i campi di calcio piuttosto che i pascoli verdi, riportando stabilità economica e tanto oro colato sotto il sole pugliese. “Voglio che il territorio canti come i Beatles: “We Will Survive”, ci confida Corvino, con un sorriso sornione più largo del campo di gioco.
Come si fa ad equiparare il Lecce ai giganti con valigie di denaro pesanti come un baule a Natale? Beh, secondo il nostro Corvino, “L’unica maniera è armarsi di idee più brillanti della luna piena a Ferragosto”. Mentre le squadre più ricche riciclano nel mercato calciatori come figurine di un album Panini, la Juventus si destreggia tra “intrighi degni di una soap opera latina”, tra Douglas Luiz e Weah, aspettando che il vento del mercato giri in loro favore.
Dopo innumerevoli lune passate sui campi da calcio, con uno sguardo affinato come un falco in picchiata, Corvino ancora crede che l’occhio umano sia la chiave per individuare i talenti più sfuggenti. “Non cerco macchine da gol, cerco artisti del pallone,” afferma, mentre rivela il suo segreto: fidarsi dei suoi fedeli alleati e seguire l’intuito più che i calcoli. Con una riflessione tanto profonda quanto un tackle a centrocampo, Corvino ci ricorda che il calcio è un’arte, e lui ne è il Caravaggio con il fischietto.