Dalle strade di Kinshasa allo stadio di Durazzo!…
Immaginate un ragazzo che passa dalle polverose strade di Kinshasa al glamour del calcio italiano come un bambino al primo Luna Park! Benit Borasio, il giovane talento rubato dal magico cappello della Juve sotto il naso del Torino, è pronto a conquistare l’Europa. Perso dentro le regole del gioco torinese, ha trovato la sua strada grazie a due maestri: Sergio “cattiveria pura” Ramos e Andrea “professore del pallone” Pirlo. Ma nel suo cuore, Benit conserva un angolo speciale per il grande Pogba e il leggendario Zidane, come se avesse il poster dei Beatles accanto a quello di Elvis sopra il letto.
La sua missione è chiara: portare un pezzetto di sogno juventino in una maglia azzurra che per lui brilla più delle luminose insegne di Broadway. Il primo capitolo di questo romanzo calcistico si scrive il 20 maggio a Durazzo, quando sfiderà la Repubblica Ceca con la sicurezza di un gelataio che ti offre la coppa più grande e migliore. Viaggiatore tra continenti e soprattutto tra emozioni, Benit giura fedeltà alla maglia, ai colori, alla passione, e alla nebbia di Torino.
Con un fisico da supereroe della Marvel e il piede fatato di un pianista jazz, Borasio è pronto a sfoderare tutto il suo repertorio contro avversari che sembrano usciti da un fumetto giapponese. La Juventus l’ha già abbracciato come si fa con un premio Nobel del calcio, blindandolo con un contratto fino al 2027. Ora non resta che vedere se Benit riuscirà a far volare la maglia azzurra più in alto delle colombe bianche in Piazza San Pietro. E chissà, magari un giorno un altro bimbo a Kinshasa vorrà tirare i calci come lui. Boa sorte, Benit, il campione a strisce bianconere con un’ombra azzurra!