La notte in cui Max sfidò le stelle…
Cari tifosi bianconeri, se pensavate che un anno fa Allegri fosse solo un abitudinario della panchina, in quella notte sfolgorante ci ha mostrato di avere il cuore di un gladiatore e i polmoni di un tifoso in curva sud! Tra fischi più confusi di un gps rotto e parate di Perin che avrebbe fermato anche un treno in corsa, Max ha preso il centro del palco con urla che rimbombano ancora. Chi lo ha visto gridare a Rocchi avrebbe giurato che stesse dirigendo un’orchestra di reclami sotto i riflettori.
Immaginate la scena: il fallo su Danilo arriva come un fulmine a ciel sereno, con il tempo di reazione che avrebbe fatto impallidire anche la Moviola del Weekend. Perin salva la porta ma non i nervi di Max, che esplode in una sceneggiata degna dei migliori Colossei. L’espulsione di Maresca? Solo un dettaglio! La vera vittoria è stata morale, inchiodando quei secondi adrenalinici nella storia bianconera.
E poi, il finale col botto: la coppa brilla in bacheca ma Max, armato di un gesto degno di un attore consumato, invita Giuntoli a restare dietro le quinte durante le celebrazioni. Ogni tifoso può confermare: una notte come quella se la raccontano ancora i nipotini juventini prima di addormentarsi. Morale della favola? A volte l’urlo di un allenatore vale più di un trofeo in più.