Il nuovo bianconero tra intrighi e successi…
In un angolo oscuro dell’universo calcistico (o forse solo dietro l’angolo della sede della Juve), Dominique Comolli sfida la mediocrità con lo slancio di un supereroe in calzoncini corti! Niente mantello, ma un savoir-faire da paura: il suo segreto? Lo scouting, tesori nascosti nei campi di gioco! Comolli ammette: “Non è un legame, ma un’intricatissima ragnatela di legami!” Negli anni, da Arsenal a Tottenham, passando per il Liverpool, Comolli è stato il Grinch che ha rubato i trucchi da ogni angolo del campo e li ha messi in pratica con carisma e un po’ di sana presunzione. “Mi spiace, o forse no, se questo sembra arrogante, ma una parte di quei successi portano il mio nome,” confessa lui, tra una risata e una pacca sulla spalla immaginaria.
Ricordate il film “Alla Ricerca di Nemo”? Bene, Comolli è un po’ come Dory: non dimentica mai di essere curioso! Con passi felpati alla 007, scivolava nelle stanze sacre di Wenger, beato tra i calici di caffè, ascoltando ogni parola come si fa con una vecchia canzone dei Queen. “Mi intrufolavo nella stanza di Wenger,” ha raccontato, “e non era per rubargli i segreti della pettinatura! La curiosità non è solo sopravvivenza, è la mia marcia in più!” Comolli rivela come la sua curiosità spasmodica gli avesse permesso di maturare esperienze che manco Indiana Jones durante una sua spedizione.
Nel suo laboratorio segreto, mister Comolli, parte stregone parte alchimista, trasforma ogni dettaglio in pepite d’oro per la Juve! Ha confessato di non aver mai perso l’abitudine di fare domande, anche al bar sotto casa o al pastificio dietro lo stadio. “Se incontri un banchiere o un cuoco, domanda, domanda, domanda. Altrimenti cadrai vittima della noia, e nella mia età d’oro di 52 anni non me lo posso permettere!” È un continuo vortice di apprendimento, sorpresa e miglioramento quello con Comolli, l’intrigante direttore che non conoscerà mai la ruggine, almeno finché ci sarà una domanda da fare!