Il ritorno del Re dei Gulag del Calcio…

Michel Platini, l’indiscutibile re delle punizioni sublimi e delle battute taglienti, è l’uomo a cui il popolo juventino dedica ancora inni d’amore, come una boyband anni ’80. Gli stessi che suscitavano pianti e svenimenti ora sono sostituiti da mani alzate al cielo in preghiera per un suo ritorno nelle altezze strategiche del club bianconero. Povero Michel, mai si sarebbe aspettato di essere ancora l’idolo delle folle aliene del pallone, che lo sognano a occhi aperti con la maglia nobile da dirigente.

Immaginate Platini, non più il regista astuto del centrocampo, ma quello degli uffici dirigenziali, schivando domande come un ninja sfugge alle stelle lanciate! Se solo potesse battere le punizioni con il microfono, farebbe già restare a bocca aperta i giornalisti. Eppure, sebbene non possa più dribblare attacchi inferociti, il buon vecchio Michel mette a segno colpi di genio anche con ferro sette: riesce sempre a centrare l’asse del discorso con la precisione di chi ha scolpito nell’aria traiettorie magiche.

Sarà mai Platini, il cavaliere in armatura scintillante, pronto a salvare il regno in difficoltà? Non possiamo dirlo con certezza, ma una cosa è chiara: la sua leadership è inossidabile e il suo carisma brillante come le stelle. Un Platini in dirigenza sarebbe come mettere un aquilone di saggezza pura nel cielo incerto della Juventus. Resta da vedere se Le Roi sarà il jolly risolutore del rebus bianconero, ridando voce e cuore al popolo juventino affamato di successi!