Tudor riscrive la storia Juve con trama da fumetto…

Igor Tudor, colui che sembra essere stato forgiato dall’acciaio di Wakanda e cresciuto con la saggezza dei Jedi, è riuscito nell’impresa che nemmeno un gruppo di supereroi avrebbe potuto immaginare: portare la Juventus in Champions League, pur avendo il fantasma di Thiago Motta tra i capelli e Nicolussi Caviglia nel cuore. In uno scenario che assomiglia a una scena di Indiana Jones sul Canal Grande, Igor ha preso per mano la squadra bianconera e l’ha condotta al quarto posto come un vichingo a bordo di una gondola. Ancora ci chiediamo se lo stile di sfida ‘alla Jurassic Park’ di Tudor gli garantirà un biglietto di prima classe per il Mondiale per Club.

La Juve versione Igor non indossa mantelli, ma schiera Yildiz come fosse il capitano di una nave in tempesta. E proprio come un abile stratega, il nostro croato ha sfruttato ogni angolo, o meglio ogni rimessa laterale battuta con fendenti al fulmicotone, che avrebbero potuto timore anche il mitico Capitan Uncino. Il gol di Yildiz contro il Genoa e poi di nuovo contro il Penzo sono figli del coraggio e della metaforica sciabola di Tudor. Questo risveglio è una vendetta gastronomicamente calcistica servita calda come una pizza margherita, dopo il pesante menù italo-brasiliano di Motta.

Ora tutti gli occhi sono puntati su questo nuovo uomo del destino, un numero 10 con tanto di aureola e scarpini d’oro, pronto a riscatto dopo il ribaltone. È così che la Juventus, teatro di rotazioni più complesse di un cubo di Rubik, volta la pagina verso un capitolo forse ancora inaspettato, con il volto di Tudor impresso come un cameo su un’opera d’arte calcistica. Chissà cosa ci riserverà il futuro, ma per ora Igor è il nostro supereroe con la tuta bianconera, pronto a nuovi duelli sul palco calcistico del mondo!