La Juventus e la favela social di Luiz…

TORINO – Oh no, non siamo in una soap brasiliana, ma la telenovela calcistica di Douglas Luiz alla Juve potrebbe contendersi tranquillamente il premio Oscar delle disavventure social! Immaginate un albero che ha radici ballerine come quelle di un centrocampista in una favela di Rio: quello è proprio il nostro Douglas, ma invece del samba, ecco una lambada di post social! La sua ultime prodezza? Rispondere a un tifoso con più fuoco di un dribbling a Maracanã: “Ma ti sembra che faccio l’influencer o il calciatore professionista?”.

Sì, la storia del nostro Douglas ha più curve di un percorso in Ferrari a Monza e meno lieto fine di una favola senza principe. Inizia maluccio e ruzzola giù per la collina juventina tra infortuni degni di una collezione autunnale e polemiche piccanti come una pizza calabrese. E come ogni buon protagonista social dei nostri tempi, il Douglas™️ non si fa mancare una buona dose di fervore online, sbandierando al mondo il suo “Ma io ero pronto!” con più energia di un motore Ferrari!

Le sue frecciatine sono rivolte al maestro di mischia Thiago Motta, che dirigeva l’orchestra bianconera come un sapiente direttore con lo spartito perduto. E tra una stoccata e l’altra, consola il pubblico con una favola milanese di magiche prestazioni in Premier League, ricordando a Motta che non è lui a sbagliare note, ma forse è il pianoforte bianco-nero a non essere ben accordato! Ah, Douglas, eri un centrocampista o un novello Enrico Caruso?!