Tra Champions e passato giallorosso…

Signore e signori, benvenuti all’angolo magico di Fabio Capello, l’uomo che con un colpo di bacchetta da maestro Jedi del calcio, dichiara: “Se Tudor porta la Juve in Champions, compra una poltrona a sdraio, perché lui ci rimane!”. L’ex profeta giallorosso snocciola la formula per il successo come un mago medievale: Roma deve ascoltare il saggio Ranieri come se fosse il Gandalf del calcio, mentre la Juventus è a un bivio come fosse Neo in Matrix. Sarà Tudor il Morpheus dei bianconeri? La risposta arriva dai campi di Champions!

E quando la Roma si scontra con la Juventus, sembra una partita a scacchi tra Sherlock Holmes e Hercule Poirot, con entrambe le squadre che si annodano come spaghetti in una scodella. La magistrale difesa della Roma li trasforma in una muraglia cinese impenetrabile, mentre la Juventus sventola bandiera bianca cercando uno spazio libero, manco fosse in una partita a nascondino. Il gioco diventa un balletto di passaggi a vuoto, un valzer sterile sotto le stelle olimpiche, con la Roma che sfrutta i calci piazzati come Robin Hood con le sue frecce!

Capello tira fuori dal cilindro dei ricordi il magico scudetto del 2001, un trofeo custodito come l’Unicorno sul monte Everland. Con il cuore tenero come una mozzarella di bufala, ricorda il pareggio pirotecnico contro la Juve e l’entusiasmo romano che scalda anche i sassi. Sensi è ricordato come un reammasto del calcio, un leader mitologico che ha portato i suoi eroi a vincere sogni impossibili. Ah, Roma, dove il sole non tramonta mai dopo una vittoria, ma diventa un deserto sahariano dopo una sconfitta. ‘Non abbiamo festeggiato’, dice Capello, lasciando a bocca aperta, perché nemmeno la Grande Muraglia di Roma è eterna.