Una Juve col turbo finché la benzina dura!…

Nel mondo del calcio, dove la palla è sempre più rotonda, i passaggi hanno preso una brutta piega a forma di boomerang. Sì, perché i tempi della ‘marea di passaggi inutili’ sono fortunatamente finiti: Tudor ha soffiato sulle acque stagnanti e ha portato vento fresco! Ci ha pensato Sabatini a farci navigare in questo nuovo scenario, applaudendo la scelta di rimettere Nico Gonzalez nel suo habitat naturale. Ma attenzione, prima di festeggiare come se avessimo vinto i Mondiali, c’è una stecca nel violino bianconero: si chiama Dusan Vlahovic! Tacchinardi ha suonato la sveglia al gigante serbo, perché in campo non tutti i giganti si fanno notare solo per la stazza.

Il nostro eroe del centrocampo, Tacchinardi, ci ha raccontato che la Juve sembra aver ritrovato la forma fisica di un leone appena uscito dalla gabbia. Con Tudor al timone, la Signora ha sfoderato un primo tempo che sembrava uscito dalla scuola di gladiatori: ferocia, intensità e la verticalità di un’acrobata al circo! Tuttavia, non tutto è rose e fiori: la qualità degli ultimi passaggi sembra un po’ come una pizza cotta metà e metà – da migliorare!

Ma che succede quando la benzina finisce? È quando Ranieri entra in scena come un mago del cambiamento tattico, e con una mossa degna di un torneo degli scacchi di Hogwarts, mette due punte e riporta equilibrio. La Juve, però, con lo spirito di Rocky Balboa ha deciso che non era ancora il momento di schiacciare il pulsante del game over. Ha continuato a lottare, dimostrando che anche se il secondo tempo è stato un po’ ballerino, i bianconeri non mollano mai la presa!