La sinfonia bianconera prima di Roma-Juve…

Udite, udite! Tito Tudor, il direttore d’orchestra della Vecchia Signora, ha sfoderato le sue bacchette d’arguzia in uno spettacolo da conferenza stampa indimenticabile. “Abbiamo lavorato su tutto,” dichiara con l’entusiasmo di uno chef che ha appena cucinato la migliore amatriciana della sua vita. Con preparazioni maniacali e strategie degne di uno scacchista, i bianconeri non lasceranno nulla al caso. Ah, tutti questi discorsi sul lavoro settimanale mi ricordano un ragù che cuoce lentamente ma inesorabilmente sulla stufa.

Ma ecco, parlando della sfida contro la Lupa capitolina, Tudor improvvisa come il più audace dei tenori lirici: “Partita importante, ma non decisiva!” Un’esclamazione degna di un filosofo dai calzettoni sillogistici. Lui, con occhiali da sole e un sorriso enigmatico, non teme il talento di Ranieri e gorgheggia la sua fiducia nella forza bianconera. Roma è tosta come la settimana della moda di Milano, eppure la Juventus sfodera grinta come un puma con le ali. Un match che somiglierà ad una telenovela calcistica degna di essere trasmessa in mondiovisione.

E, come in ogni commedia italiana che si rispetti, la quiete dopo la tempesta: Tudor si commuove al pensiero della cena con tutta la ciurma, compresi i magazzinieri. “Un momento speciale, come un pranzo di famiglia a Natale,” confessa con lacrime agli occhi e un sorriso che fa brillare la mole di Torino. In un calcio fatto di strategia e passioni, anche una cena diventa la scintilla che accende il fuoco della conquista. E ora, avanti a tutto gas verso il rettangolo verde, come un motore turbo pronto a far girare il mondo bianconero!